A volte, quando una persona si trova a dover affrontare delle difficoltà come legate alla disabilità ci si può trovare spaesati e perdere il coraggio di affrontare la vita. Elisa Ferrando le ha superate grazie a UILDM e alla Casa - famiglia della Sezione di Genova.

 

Elisa, parlaci di te.

Sono una persona molto curiosa e interessata a scoprire luoghi e culture diverse dalla mia. Non perdo occasione per partire ogni volta che mi si presenta l’opportunità. La mia valigia è sempre pronta. In passato ho gestito negozi di abbigliamento sportivo per molti anni, in particolare per chi pratica surf. Ho anche lavorato nei villaggi turistici come assistente e animatrice.

 

Come è entrata UILDM nella tua vita?

La mia amica Nadia, che vive nella Casa-famiglia UILDM di Genova, alcuni anni fa mi aveva proposto di partecipare alla vacanza estiva che la Sezione organizza a Bordighera. Da quel momento ho iniziato a frequentare l’associazione.

 

Come sei arrivata in Casa-famiglia?

Per le mie esigenze quotidiane non era facile trovare una soluzione per il futuro. Non desideravo tornare in famiglia perché spesso la famiglia tende a proteggere troppo le persone e, a volte, limita la voglia di fare e vivere liberamente. Io volevo mantenere la mia libertà e la mia indipendenza: ho capito che UILDM con i suoi volontari poteva offrirmi un grande aiuto.

 

Perché hai scelto di vivere in Casa-famiglia?

Frequentavo spesso Casa-famiglia come ospite e mi piaceva molto l’aria che si respirava, l’armonia tra residenti e volontari. Sentivo che c’erano bei rapporti di amicizia tra le persone. Insieme all’assistente sociale della Sezione di Genova abbiamo costruito un progetto di Vita indipendente su misura per me e sono diventata anche io residente della Casa.

 

Cosa rappresenta per te?

Un luogo sicuro, dove mi sento protetta, ma allo stesso tempo libera di portare avanti i miei progetti. Ho trovato dei punti di riferimento importanti sia nelle persone che nell’organizzazione stessa dell’associazione. Quando devo affrontare delle difficoltà trovo amici disposti ad ascoltarmi e figure professionali preparate, per esempio l’assistente sociale, che mi danno una mano a risolvere i problemi. In ogni caso rappresenta un trampolino verso il futuro perché il mio scopo è riuscire ad avere una casa mia.

 

Come è la vita in Casa-famiglia?

Ognuno di noi residenti è libero di portare avanti la propria vita e i propri impegni, siamo indipendenti uno dall’altro. C’è chi lavora, chi è in pensione, chi partecipa ad attività in centri specifici. La giornata scorre tra i nostri mille impegni, e volontari e operatori garantiscono a tutti noi l’aiuto necessario. Abbiamo dei momenti comuni come il pranzo e la cena dove i nostri amici cuochi e i volontari si alternano per coprire i turni quotidiani.      

Nel rispetto della privacy e dello spazio personale, ognuno di noi ha la sua stanza. Abbiamo anche un bel terrazzo per i momenti in cui sentiamo l’esigenza di un po’ di tranquillità e di staccare la spina.

 

Come organizzi la tua giornata?

Due giorni a settimana lavoro, poi ho l’allenamento di baskin e la fisioterapia in piscina. Per il resto ho tempo per le mie attività quotidiane.
Anche noi residenti collaboriamo alla gestione della casa. Io, per esempio, ogni tanto vado a fare la spesa insieme a qualche volontario e mi occupo del terrazzo perché mi piace molto tutto ciò che è natura. Curare le piante e i fiori del nostro terrazzo è molto rilassante e mi dà delle bellissime soddisfazioni.
Spesso partecipo alle attività per il tempo libero che UILDM organizza con i volontari. Quest’anno ho partecipato a un corso di danceability.
Ma l’esperienza più emozionante è stata sicuramente il “battesimo del mare”. Durante le vacanze estive ho potuto fare la mia prima immersione subacquea. All’inizio mi spaventava pensare di respirare sott’acqua con la bombola, ma l’emozione è stata tanta. La volta successiva, con il mio entusiasmo, ho coinvolto altri ragazzi che erano in vacanza con me e mi hanno seguita, vincendo le loro paure.

 

Parlaci della collaborazione tra ospiti e volontari. Come vi gestite con le attività che si svolgono?

I rapporti sono spontanei, non ci sono ruoli definiti. In genere i volontari capiscono senza pregiudizi ciò di cui abbiamo bisogno. C’è voglia di conoscersi e di capire in profondità le persone. Non c’è nulla di scontato perché le mille sfaccettature di ognuno – volontari e residenti - vengono fuori. In molti casi i volontari sono il nostro supporto pratico, che ci permette di organizzare al meglio la nostra quotidianità, ma al tempo stesso si crea anche una sorta di intimità tra le persone. Spesso l’aiuto non riguarda solo cose pratiche ed è sicuramente uno scambio reciproco.
I volontari ci rendono partecipi delle loro vite e per alcuni di noi costituiscono una finestra sul mondo. Per esempio, oggi la nostra volontaria Carla è tornata da un viaggio all’Isola di Pasqua e ha condiviso con noi questa bellissima avventura. Marcello, che è uno dei residenti di Casa-famiglia, è una persona molto colta e contagia noi e i volontari con la sua passione per l’arte. C’è un grande scambio di opinioni, esperienze, passioni e abbiamo un rapporto molto libero.

 

Vita indipendente, autonomia, essere liberi di scegliere. È importante per te tutto questo? Perché?

A volte quando una persona si trova a dover affrontare delle difficoltà oggettive come quelle della disabilità, può succedere di trovarsi spaesati e perdere il coraggio di affrontare la vita. Nel mio caso posso dire di aver riconquistato la fiducia in me stessa anche grazie alle iniezioni di fiducia degli amici e dei volontari UILDM. In passato mi sentivo come un’acrobata senza rete, ma oggi vedo la mia libertà e la vita indipendente che sogno sempre più vicine.
Un’associazione come UILDM ti può aiutare a non sentirti solo ad affrontare il futuro. Attraverso i volontari UILDM si creano delle spinte emotive che contagiano di coraggio e fiducia.